Alta – Olderfjord (Luca Turra, Seba e Leti)

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Data: 17 lug 2018
Nazione: Norvegia
Chilometri tappa: 117
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117 chilometri, non par vero ma siamo arrivati a Olderfjord, alla porta di Capo Nord.
È stata una tappa torrida, come uscire in bicicletta a luglio da noi. Incredibile, essere in cima all’Europa, precisamente in Lapponia, con temperature mediterranee.
Da Alta siam saliti su un altipiano che ci ha condotti fino a metà tappa.
Questo altopiano, che poi tanto alto non è perché si aggira sui 250-400 msm, è un continuo saliscendi, con laghetti e fiumi ed una vegetazione brulla. Abbiamo osservato molta gente pescare ma pochi animali in giro.
La domanda che ci poniamo è sempre la stessa: ma d’inverno, come saranno questi posti tra neve, vento e buio?
Magari un domani avremo una risposta.
Volevo raccontare un piccolo episodio di maldestrezza che ci è capitato ieri… O meglio, mi è capitato ieri. Perché come al solito mi è sfuggito qualcosa di mano, una lattina di coca, e questa cadendo si è squarciata. Il liquido scuro e zuccherino si è proiettato nell’unico punto dove non doveva andare: addosso a Stefano, alla sua bici ed al suo natel. Che dire, una sfortuna, ma diciamo che così ieri Stefano è rimasto ben attaccato alla sua bici.
Dopo oltre 4200 km vorrei fare una piccola riflessione su un gran problema dell’umanità, il littering. Dalla Svizzera alla Norvegia, senza escludere nessun paese, nessuna cultura o status sociale, per quanto fossero belli i centri, gentili le persone e curati i parchi, lungo le strade abbiamo visto di tutto: Pet, lattine, carta, copertoni, buste, custodie, alluminio, ferro e altri materiali che impiegheranno millenni per decomporsi. Parte di questo materiale entrerà nel terreno, dove magari si coltiva grano, orzo, colza e poi, la storia la conosciamo tutti, mangeremo ciò che abbiamo buttato dal finestrino della nostra auto.
È triste questa cosa, ma è realtà… E da quel che abbiamo visto, è così in tutta Europa, indistintamente, in paesi ricchi e poveri.
Domani diana presto per partire il prima possibile, faremo un sacco di dislivello per arrivare in cima. Domani finirà il nostro viaggio in bicicletta, ma con la testa viaggeremo dentro questi 40 giorni ancora per un po’ di tempo, finché non sarà totalmente parte del nostro essere, perché “l’uomo che arriva alla fine di un viaggio non è mai lo stesso che era partito”. (Enrico Brizzi)