Data: 30 giu 2018
Nazione: Estonia
Chilometri tappa: 132
Stava: guarda il percorso…
Mappa video: guarda il video…
132 km su una bella strada, oggi si poteva fare il record… Ma niente: 16,6 km/h di media.
Un nonnulla rispetto agli altri giorni; perché?
Eppure siam partiti alle 8 precisi con il sole già alto e nonostante i soli 13 gradi eravamo pronti a tutto, ma questa volta… non avevamo fatto i conti con il vento.
Un vento estenuante, girava la strada e lui era sempre frontale. A volte si faceva sentire a folate brevi, a volte a folate lunghe, forti e sbilancianti. Non ci ha mai accarezzato le spalle o fatto compagnia lateralemente. Si è anche nascosto dietro alle piante per poi ripresentarsi come un ragazzino quando vince a nascondino, con entusiasmo e vigore, pronto a fare un’altra manche.
Il vento tanto decantato da poeti, cantanti e artisti, non l’ho mai sentito lodare dai ciclisti. E so il perché: ti sfianca, ti strema (dopo un po’ non sai più come stare sulla bicicletta), ti rallenta e non ti fa tenere il ritmo.
Quanta fatica, quanta energia spesa invano per poter vincere quest’infinita forza della natura.
Qualche volta il destino assomiglia a una tempesta di sabbia che muta incessantemente la direzione del percorso. Per evitarlo cambi l’andatura. E il vento cambia andatura, per seguirti meglio. Tu allora cambi di nuovo, e subito di nuovo il vento cambia per adattarsi al tuo passo. Questo si ripete infinite volte, come una danza sinistra con il dio della morte prima dell’alba. Perché quel vento non è qualcosa che è arrivato da lontano, indipendente da te. È qualcosa che hai dentro. Quel vento sei tu. Perciò l’unica cosa che puoi fare è entrarci, in quel vento, camminando dritto, e chiudendo forte gli occhi per non far entrare la sabbia.
(Haruki Murakami)