Data: 21 giu 2018
Nazione: Polonia
Chilometri tappa: 131
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Stanza rumorosa e molto calda, io son riuscito a riposare a malapena e mi son svegliato di botto con l’angoscia che ci rubavano le bici. Stefano è provato.
Stamani colazione alle 7 in compagnia degli anni 80… Spettacolo, un tuffo nella musica degli anni che furono.
È stata una giornata direi antologica, niente di immaginabile, una giornata di viaggio vero.
Ma diamo tempo al tempo. Lasciando Znin abbiamo notato che tutti i lavori di cura e pulizia delle zone comunali erano fatti da gruppi di donne, eccezionale. Sono loro che si prendono cura del paese.
Ci siamo infilati in strada e abbiamo trovato come compagni di viaggio l’asfalto ed il vento. Per un’ora abbiamo avuto una media veramente invidiabile, già assaporavamo la meta di Nowe nel primo pomeriggio. Ma il destino e le strade polacche, soprattutto, hanno fatto sì che tutto prendesse un’altra piega.
Oggi abbiamo portato più volte noi la bici a mano per questi boschi che lei noi pedalando. Il terreno era sabbioso nelle foreste di pini silvestri, dunque pedalare diventava quasi proibitivo.
Tutto questo perché in questi luoghi le ciclabili sono segnalate fuori dal grande traffico.
Dopo 3 km di fatica immane, al raggiungimento di uno stradone principale si sono parate innanzi a noi, in mezzo al nulla, anche delle lucciole.
Nel proseguire il nostro viaggio sotto il sole cocente ad una media direi altalenante, fatta di spinte del vento e dal rallentamento di terreni sconnessi e di piste inventate nel cantiere di una nuova autostrada, ci siamo ritrovati nel bel mezzo di una violenta tempesta. Stavamo per imboccare un lungo viale alberato quando davanti a noi dei rami si sono spezzati come grissini sotto la potenza della natura.
Una signora continuava a richiamarci veementemente per invitarci ad andare nel suo garage per ripararci; e così abbiamo fatto.
È stata un’ora interessante. La famiglia che ci ha accolto, ci ha offerto un caffè. Il figlio Julien, di 6 anni, era curioso di sapere qualcosa in merito a questi due esseri provenienti da una terra lontana e con nessuna possibilità di comunicazione diretta. Abbiamo provato a descrivere il nostro viaggio e la nostra missione. Credo che abbiamo colto nel segno.
Una volta spiovuto ci siamo vestiti. C’era stato un incredibile calo della temperatura. Siamo ripartiti rinvigoriti nel fisico, ma ancora di più nell’animo, con nuovo piglio ed entusiasmo. Siamo arrivati a destinazione giusto per l’ora di cena.
Ora eccoci a godere del tempo, a riassumere i giorni che passano incredibilmente veloci.
A volte il destino ti chiude delle strade per proporne altre più interessanti!